B: il libro su Berlusconi di Vittorio Testa

Vittorio Testa ha goduto di un osservatorio privilegiato. Ombra di Berlusconi, con Scalfari che lo aveva incaricato – da capocronista di Repubblica – di seguirne le mosse, ci racconta tanto di B. È un romanzo popolare che inizia a Milano nel 1936 all’Isola, quartiere al di là dei binari del cavalcavia di via Farini, sulla strada che porta alle fabbriche dai comignoli già fumanti nelle albe inquinate. Lì un ragazzo di grande talento, in pochi anni, dal trilocale sulla sua Via Gluck approda ai fasti miliardari del tycoon fondatore della tv commerciale e alla conquista del potere, esercitando un fascino su milioni di Italiani che ne fanno il premier più longevo della storia repubblicana, attirando a sé inevitabilmente schiere di oppositori. Il lettore, alla fine, si troverà di fronte ad una vita, e si renderà conto di come essa si sia dipanata necessariamente. Se qualche volta si è sprecata si è sprecata contro se stessa, nel destino di un uomo sempre libero, quanto mai unico e quanto mai solo. Prefazione di Ferruccio De Bortoli.

Con una descrizione del genere potete già immaginare perché un libro su Silvio Berlusconi potrebbe essere interessante. Al di là del personaggio che si è creato, che sia amato od odiato, la storia di uno degli uomini più influenti d’Italia è senza dubbio scritta. Che venga romanzata ed edulcorata per compiacere, su questo probabilmente non c’è dubbio e qualcuno sicuramente non sarà d’accordo, ma vorreste davvero dire che non siete minimamente incuriositi dai retroscena? Il libro è disponibile su Amazon e viene venduto solo in formato fisico con copertina flessibile al prezzo di 17,10 euro. Un uomo che ha fondato anche uno dei partiti più longevi d’Italia con un inno ad hoc che recitava “Menomale che Silvio c’è”.

Insomma un uomo che ha vissuto la vita come voleva, che ci ha fatto vergognare profondamente, che qualcosina a favore degli italiani magari l’avrà pure fatta. Incredibile come nonostante le innumerevoli vicende resta ancora molto seguito. Vittorio Testa racconta alle telecamere di 12tgparma che il suo primo incontro con B è avvenuto nel novembre del 1993 dove ha quasi dovuto incatenarsi fuori dalla famosa villa di Arcore, dimora di sua emittenza, che ad un certo punto ha deciso di riceverlo. Testa non ha mai avuto dubbi della sua discesa in politica avendolo riconosciuto come un narciso a cui piaceva essere al centro dell’attenzione ed anche un combattente pronto ad affrontare le “minacce” della sinistra.

Cocaweb: il libro più chiacchierato del mese

Cocaweb è un libro scritto da un Senatore della Repubblica che ha scaturito l’ira del web. La causa del perché Andrea Cangini sia finito nel mirino di molti volti noti del popolo di internet è da associarsi proprio a questo libro che paragona videogiochi e social alla stregua della dipendenza da cocaina. Ovviamente questo non è andato giù a molti ed ha scaturito una vera e propria ondata di video da famosi youtuber, streamer di twitch che nel campo dei videogiochi ci lavorano da anni. Probabilmente l’essere associati ai drogati che fanno uso di cocaina effettivamente non è una cosa piacevole.

L’escalation del web ha reso però questo libro impopolare, popolare, divenendo il più chiacchierato del mese. L’ennesima storia di attacco ai videogiochi fatto da chi essenzialmente non ne ha mai capito niente. I videogiochi sono ormai vittima saltuaria dei media e politici italiani che li associano spesso a comportamenti che esulano dalle funzioni che un videogioco ha. Il Senatore Cangini però associa ai videogiochi ed i social in generale non solo i comportamenti violenti, ma le concause dell’ansia e depressione, calo del quoziente intellettivo, autolesionismo e disturbi alimentari tanto che la sinossi del libro recita proprio:

Il Web come la cocaina, appunto. Non lo dicono le vecchie zie, lo dicono gli esperti ascoltati dalla commissione Istruzione del Senato nell’ambito di un’indagine conoscitiva sul rapporto tra la tecnologia digitale e gli studenti. Forti dei propri studi e della propria esperienza diretta, psicologi, neurologi, psicoterapeuti, pedagogisti, sociologi, grafologi, linguisti ed esponenti delle forze dell’ordine hanno composto un puzzle allarmante: l’immagine di una generazione perduta. Sta a noi salvarla. Una relazione redatta utilizzando gli atti raccolti in questo volumetto è stata votata all’unanimità dalla VII Commissione del Senato. È un inizio, ma è anche un monito. Che nessuno possa dire, un giorno: «Io non sapevo».

Se volete avere una conoscenza più specifica sull’argomento, e magari fare un’accurata analisi nei vostri video, di chi assieme al Senatore Cangini non è riuscito a spiegarsi bene in un libro che anche nelle recensioni non riscuote successo definito come “pieno di fake news senza fonti adeguate” allora potete acquistarlo da Amazon cliccando qui. Il costo è di 14,25€ attualmente e rischia di diventare uno dei peggiori libri mai scritti in Italia. Siamo sicuri che gli <adulti> siano preoccupati per le nuove generazioni a causa dell’influenza dei social che sicuramente qualche danno lo stanno facendo, magari però prima di parlarne andrebbero usate parole diverse e non “cocaina”.

 

Maria Sole Sanasi d’Arpe: la verità di Priore e Cutonilli nel libro ‘I segreti di Bologna’

Maria Sole Sanasi d’Arpe, in un articolo pubblicato su Il Foglio, ci parla del libro “I segreti di Bologna”, uscito nel 2016 per Chiarelettere.

Dopo interminabili indagini giudiziarie e rinnovate ipotesi storiografiche, Valerio Cutonilli e Rosario Priore iniziano una loro personale inchiesta sulla strage alla stazione ferroviaria di Bologna avvenuta il 2 Agosto 1980.

A conclusione del lavoro di ricostruzione, Priore e Cutonilli arrivano ad una tesi diversa da quella che è stata sostenuta per anni e la racchiudono nel libro “I segreti di Bologna”.

Maria Sole Sanasi d’Arpe a proposito del contenuto del libro scrive: “Quel giorno l’attentato alla stazione ferroviaria di Bologna ha provocato ottantacinque morti e duecento feriti in seguito all’esplosione di una bomba di ventitré chilogrammi. La totale astrazione concettuale del principio di verità, sostituita fattualmente dall’analisi del tempo e degli avvenimenti, ovvero, nel caso specifico, da indagini che nel trascorrere del tempo si sono rincorse sempre uguali, ammantate di schemi e modelli della società: i soliti colpevoli del sistema di quell’epoca”.

Per Rosario Priore sollevare il velo sulla strage di Bologna è un “dovere soprattutto per chi, come me, ha indagato a lungo sulle vicende più torbide della storia dell’Italia repubblicana e conosce bene i limiti della verità giudiziaria”.

“È arrivato il momento – scrive Priore nel libro – di spiegare cose che ancora rimangono in sospeso. E per farlo, per tessere il filo sottile ma tenace che collega questo eccidio al contesto nazionale e internazionale dell’epoca, è di vitale importanza che il lettore tenga a mente alcune date e luoghi che spesso torneranno in questo libro”.

Sanasi scrive: “quella di Priore, magistrato che ha indagato su alcuni grandi casi italiani (da Ustica al caso Moro) e Cutonilli, avvocato civilista e portavoce da anni di un comitato per l’estraneità dei Nuclei armati rivoluzionari alla strage, è una contestazione; una voce che si oppone alla condanna definitiva dei Nar Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. Il tutto sezionando i fatti, elementi della verità processuale, per costruirne e affermarne un’altra. Per affermare la possibilità di legare l’esplosione dell’ordigno a un patto non scritto e violato nel settembre del 1979 con l’arresto di Abu Anzeh Saleh a Bologna, esponente del Fplp (Fronte popolare per la liberazione della Palestina): il cosiddetto lodo Moro, un presunto accordo secondo cui gli arabi potevano trasportare armi in Italia in cambio dell’immunità del nostro paese dagli attentati”.

All’inizio degli anni Settanta il governo italiano aveva stipulato un’intesa segreta con le organizzazioni della resistenza palestinese – il cosiddetto «lodo Moro» – che consentiva a queste ultime di trasportare armi nel nostro territorio in cambio dell’impegno a non compiere attentati.

Il patto viene violato nel novembre del 1979 con l’arresto, a Bologna, di Abu Anzeh Saleh, esponente dell’Fplp coinvolto nel traffico dei missili terra-aria Strela scoperto dai carabinieri a Ortona nei giorni precedenti.

Il libro comincia proprio da questo evento, frutto della situazione tesa tra Usa e Urss, negli anni della Guerra fredda, che non risparmia l’Italia e, seguendo l’iter di quelle armi, svela l’intrigo internazionale allora in atto.

Nell’articolo di Sanasi leggiamo: “Una prova concreta dell’avvenuta intesa tra Italia e palestinesi emerge nella notte del 9 gennaio 1982, quando a Roma viene arrestato il leader brigatista Giovanni Senzani: un suo appunto riassume i contenuti di un colloquio a Parigi con il capo dei servizi segreti dell’Olp, Abu Ayad. C’è scritto che l’Urss, in contatto con i terroristi rossi e celata regista degli attentati in Europa tra il ’73 e il ‘77, ha voluto opporsi alla politica dei paesi europei in Medio Oriente”.

Il libro è diviso in due parti: una prima in cui vengono illustrati la genesi del lodo Moro tra l’Italia e i palestinesi e il ribollente contesto geopolitico internazionale prima della strage; e una seconda che ha per punto focale la strage con le relative indagini e le eclatanti scoperte.

Rosario Priore è stato uno dei magistrati più impegnati a ricercare la verità sul terrorismo in Italia, soprattutto nelle sue matrici internazionali. Molte le inchieste da lui condotte: Ustica, Moro, l’attentato a papa Giovanni Paolo II, le stragi di stampo mediorientale. Ha fatto parte di commissioni internazionali sul terrorismo e la criminalità organizzata.

L’avvocato romano Valerio Cutonilli, da anni impegnato a studiare la strage di Bologna, tanto da aver già scritto un libro nel 2007 “Strage all’Italiana”.

NTT DATA e la digitalizzazione dei manoscritti del Vaticano

La digitalizzazione dei testi scritti è un’operazione che generalmente non viene vista di buon occhio dai più accaniti sostenitori della carta stampata, da coloro che trovano tanto affascinante quanto confortante lo sfogliare, pagina dopo pagina, i volumi di interesse. L’opinione di chi rientrano in tale cerchia potrebbe tuttavia esser soggetta a cambiamento grazie all’ambizioso progetto targato NTT DATA di digitalizzazione dei manoscritti della Biblioteca Apostolica Vaticana.

Infatti, a marzo dello scorso anno NTT DATA, importante realtà internazionale nella fornitura dei servizi IT, è stata selezionata come partner per la digitalizzazione dell’intera raccolta di manoscritti conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Con un investimento di 18 milioni di euro e con l‘obiettivo di digitalizzare nei primi quattro anni circa 3.000 manoscritti NTT DATA ha dunque dato il via ad una collaborazione con la Biblioteca Apostolica Vaticana che prevede nei prossimi anni la digitalizzazione di oltre 82.000 manoscritti (circa 41 milioni di pagine) conservati presso la Biblioteca. Tutti i manoscritti della Biblioteca Vaticana saranno quindi liberamente accessibili semplicemente servendosi di un computer connesso ad internet.

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I regni di Nashira. Il sogno di Talitha

Un romanzo fantasy, pubblicato da Mondadori, che racconta di Nashira, un mondo misterioso in cui l’elemento più prezioso è l’aria che però va diventando sempre più scarsa. Alberi giganteschi ricoprono Talaria, che è il regno più esteso di Nashira: tutte le città vivono alla loro ombra e un antico dogma impedisce agli abitanti di guardare direttamente il cielo. Tuttavia solo quegli alberi immensi possono produrre l’aria, che si disperde in fretta e viene trattenuta sulla superficie da speciali pietre dotate di poteri misteriosi, che possono essere attivate solo da una casta di sacerdoti, i Risonanti.

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Una e indivisibile di Giorgio Napolitano

Riflessioni sui 150 anni della nostra Italia
Un’opera del nostro Presidente della Repubblica scritta con il cuore, in nome di quell’italianità mai spenta che lo sostiene in questi momenti difficili. Dice, infatti, Giorgio Napolitano: “Abbiamo insistito tanto, e con pieno fondamento, su quel che l’Italia e gli italiani hanno mostrato di essere in periodi cruciali del loro passato, e sulle grandi riserve di risorse umane e morali, d’intelligenza e di lavoro di cui disponiamo, perché le sfide e le prove che abbiamo davanti sono più che mai ardue, profonde e di esito incerto”.

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A piedi nudi sulla terra di Folco Terzani

Rifiutare ogni regola, vivere senza denaro, rischiare la vita per vivere la libertà.
Protagonista di questo libro è Baba Cesare, l’asceta italiano che si è avvicinato al mondo dei sadhu indiani: una scelta consapevole di vita e la ribellione a un’esistenza senza significato. Ha rinunciato a tutto per vivere libero nella giungla, in una grotta, dormendo sul pavimento, bevendo l’acqua quella del fiume, cibandosi di offerte spontanee. Baba non vuole altro che vivere libero, senza compromessi, povero ma libero da ogni schiavitù.

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Questo amore di Bruno Vespa

Il sentimento misterioso che muove il mondo
In questa sua ultima opera, Bruno Vespa conduce una sorta d’indagine su un sentimento universale dai mille volti. In particolare traccia un ritratto forse a noi sconosciuto dell’animo degli italiani, dai quindici agli ottantacinque anni. Questa sua indagine sembra voler scavare a fondo nell’animo dei suoi personaggi, andare alle radici di un sentimento che supera tutte le barriere e rimuove gli ostacoli e scavalca ogni confine. E capire cosa spinge questa voglia d’amore che ”move il sole e le altre stelle” anche alle estreme conseguenze, in certi casi…La cronaca insegna…

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L’albergo delle donne tristi di Marcela Serrano

Su un isoletta dell’arcipelago di Chloè, nel Sud del Cile, c’è un albergo per donne sole, che si sentono confuse e stanche, tristi e deluse dalla vita, distrutte dal disamore regnante.
Sono donne diverse per diversa estrazione sociale e per diversi percorsi di vita, ma che hanno in comune un grosso problema: la difficoltà di vivere l’epoca dell’emancipazione femminile. E per ritrovare se stesse sono in cerca di tempo e spazio per curare il proprio dolore. E lo spazio e il tempo lo trovano proprio in questo albergo. Un microcosmo nel quale s’intrecciano storie comuni di tante donne, passate ognuna per esperienze diverse.

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