Una e indivisibile di Giorgio Napolitano

Riflessioni sui 150 anni della nostra Italia
Un’opera del nostro Presidente della Repubblica scritta con il cuore, in nome di quell’italianità mai spenta che lo sostiene in questi momenti difficili. Dice, infatti, Giorgio Napolitano: “Abbiamo insistito tanto, e con pieno fondamento, su quel che l’Italia e gli italiani hanno mostrato di essere in periodi cruciali del loro passato, e sulle grandi riserve di risorse umane e morali, d’intelligenza e di lavoro di cui disponiamo, perché le sfide e le prove che abbiamo davanti sono più che mai ardue, profonde e di esito incerto”.

In realtà le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia hanno visto una partecipazione popolare che ha superato ogni aspettativa: istituzioni, scuole, piccoli e grandi comuni, associazioni locali si sono spontaneamente mobilitati con numerose iniziative che lasciano ben sperare nell’immutato amore degli italiani per la nostra Patria, per la quale si sono immolati tanti eroi nel corso delle tante lotte per la sua unità.
E con orgoglio il Presidente fa una considerazione che gli sta a cuore: la bandiera tricolore sventola ancora festosa nel nostro Paese, a dimostrazione che il nostro stare insieme come Italia Unita ha radici molto profonde. La Repubblica è “una e indivisibile”, dice la Costituzione: un credo che gli italiani hanno confermato proprio in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Nella difficile fase che il nostro Paese sta attraversando, Giorgio Napolitano invita alla fiducia e alla coesione sociale, per proseguire su quel filone dell’unità d’intenti attraverso il quale si è giunti appunto all’Unità d’Italia. Questo saggio, nei diversi testi che lo compongono, tocca gli aspetti salienti e gli uomini che contribuito al processo di unificazione.
Napolitano è consapevole delle promesse non mantenute, ma proprio per la consapevolezza delle durissime prove che l’Italia è stata costretta a superare per diventare un grande, moderno Paese europeo esorta gli italiani tutti, dal Nord al Sud, a quella fiducia indispensabile per superare le ardue sfide future.
L’AUTORE
Giorgio Napolitano,
nato a Napoli nel 1925, laureato in giurisprudenza, è stato eletto per la prima volta nel 1953 alla Camera dei Deputati, di cui è stato Presidente tra il 1992 e il 1994. Più volte parlamentare europeo, tra il 1996 e il 1998 è stato ministro dell’Interno nel governo Prodi. Nominato senatore a vita nel 2005 da Carlo Azeglio Ciampi, è stato eletto Presidente della Repubblica il 10 maggio 2006. Tra i suoi libri ricordiamo Intervista sul Pci (con Eric J. Hobsbawm, Laterza 1975), Oltre i vecchi confini. Il futuro della sinistra e l’Europa (Mondadori 1989), Dove va la Repubblica. 1992-94, una transizione incompiuta (Rizzoli 1994) e Dal Pci al socialismo europeo. Un’autobiografia politica (Laterza 2005).

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