Le affinità elettive di Johann Wolfgang Goethe

Edoardo e Carlotta vivono in un castello situato al centro di un rigoglioso parco. Edoardo è un ricco barone e con la moglie conduce una vita serena, senza preoccupazioni.

Una coppia molto affiatata che si dedica con amore alla cura della tenuta, della casa, del giardino e anche alla lettura e alla musica. Una vita idilliaca ma che il destino sconvolge all’improvviso. La coppia invita al castello prima un amico di gioventù di Edoardo, “il Capitano”, e poi la nipote Ottilia. Un invito che la donna condivide con una certa riluttanza, quasi presagendo la bufera che avrebbe sconvolto la loro esistenza. Infatti fra i quattro personaggi nasce un’attrazione magnetica, un’affinità elettiva che spinge Edoardo verso Ottilia e Carlotta verso il Capitano. L’affinità elettiva, o il destino?, sconvolge e travolge irrimediabilmente l’esistenza serena della coppia, distrugge il solido matrimonio di Edoardo e Carlotta scatenando passioni che prendono il sopravvento al di là della ragione e della virtù.

In questo romanzo, scritto da Johann Wolfgang Goethe a sessant’anni nel 1809, il grande scrittore tedesco affronta il tema della coppia e del matrimonio, del vincolo contratto con piena adesione morale ma che non riesce a sfuggire a una natura che impone le sue leggi.

Un capolavoro della letteratura di tutti i tempi, un classico che può ben definirsi una delle sorprendenti primizie del romanzo moderno.

L’AUTORE
Johann Wolfgang Goethe (1749-1832), o del genio assoluto è una delle figure più emblematiche della cultura occidentale, il simbolo dell’intellettuale eclettico. Studiò tutto, dalla medicina al disegno, dall’alchimia alle lingue straniere, dalla mineralogia all’ottica, e queste conoscenze gli permisero di produrre un’opera universale come il Faust. Fu illuminista e irrazionalista, utopista e pessimista e narrò I dolori del giovane Werther. Nel 1808 incontrò Napoleone. Raccontò le storie del mondo (Viaggio in Italia). E al centro di tutto, sempre, l’uomo.

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