L’albergo delle donne tristi di Marcela Serrano

Su un isoletta dell’arcipelago di Chloè, nel Sud del Cile, c’è un albergo per donne sole, che si sentono confuse e stanche, tristi e deluse dalla vita, distrutte dal disamore regnante.
Sono donne diverse per diversa estrazione sociale e per diversi percorsi di vita, ma che hanno in comune un grosso problema: la difficoltà di vivere l’epoca dell’emancipazione femminile. E per ritrovare se stesse sono in cerca di tempo e spazio per curare il proprio dolore. E lo spazio e il tempo lo trovano proprio in questo albergo. Un microcosmo nel quale s’intrecciano storie comuni di tante donne, passate ognuna per esperienze diverse.

L’albergo è gestito da Elena, una psichiatra che ha lavorato per la Resistenza e che qui ha finalmente raggiunto la sua pace interiore. In questo luogo simbolico si rifugia anche Florena, una donna affascinata da quel luogo fuori dal mondo e ricco di bellezze naturali. Anche Florena riesce a trovare qui la serenità e ad aprirsi al confronto con le altre donne. E nell’amicizia Florena trova quello che cercava: la comunicazione, il dialogo.
Ognuna racconta la sua storia e sono tutte storie tristi ma che le riempiono il cuore: ognuna scopre le sue cicatrici, perché ognuna di loro porta nell’animo i segni di una sofferenza interiore non visibile ma decisamente autodistruttiva.
Dalle storie raccontate sinceramente e senza falsi pudori Florena trae un prezioso insegnamento. E decide di riprendere a credere nella vita e nell’amore anche se l’amore l’aveva delusa. Sull’isola Florena riesce a trovare le proprie radici e a ritrovare se stessa.
Un albergo ai confini del mondo è un luogo simbolico in cui tante donne trovano rifugio per staccarsi dal proprio passato e risvegliarsi alle emozioni e alla vita. L’albergo delle donne tristi, in sintesi, racconta la sofferenza della vita e il diverso modo di subirla, accettarla o combatterla.
Perché non è facile né subire né accettare né combattere una battaglia che si sente di aver perduto già in anticipo. Perché nelle sofferenze della vita si perde la stima di se stesse, non si crede più nelle proprie potenzialità e nelle proprie capacità fino al momento in cui qualcuno o qualcosa ci apre gli occhi e ci insegna a lottare per ritrovare il nostro io.
L’AUTRICE
Marcela Serrano
è nata a Santiago del Cile nel 1951, si è diplomata in incisione e ha lavorato in diversi settori di arti visive a Roma e nel suo paese. Marcela Serrano è una delle voci più importanti della narrativa sudamericana. Attualmente dirige l’Instituto Profesional de Arte “Vicente Pérez Rosales” dell’università di Santiago. Ha pubblicato in Italia Noi che ci vogliamo così bene (1996) che ha vinto in Francia il premio della casa editrice Côté des Femmes come miglior romanzo ispanoamericano scritto da una donna, Il tempo di Blanca (1998) e L’albergo delle donne tristi (1999), Antigua, vita mia (2000), Nostra Signora della Solitudine (2001) e Quel che c’è nel mio cuore (2002)

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