Un doppio sospetto di Arnaldur Indridason

A Reykjavík, in un elegante appartamento poco distante dal centro, viene trovato il cadavere di un uomo di circa trent’anni.
È seminudo in una pozza di sangue, indossa una maglietta da donna ed ha è la gola tagliata di netto. Sotto il divano vicino a lui è nascosta una pashmina che ha un forte profumo di spezie. Al mistero si aggiunge un fatto strano: tra le sue cose viene trovato un flacone di rohypnol, la droga dello stupro. La scoperta crea una certa confusione e fa nascere dei dubbi sulla realtà di quanto è accaduto. Il ragazzo è la vittima o l’assassino? Possibile che sia stata una donna ad ucciderlo? E la proprietaria della pashmina dov’è finita?

L’agente Erlendur Sveinsson della polizia di Reykjavík, che di solito si occupa di questi casi, è partito per i fiordi orientali, per sfuggire al grande dolore che lo tormenta da anni: la scomparsa del fratellino, avvenuta quando erano bambini. Il caso viene allora affidato ad una sua collega, Elínborg, detective che ha l’hobby della cucina ed è mamma di tre figli adolescenti: una vita difficile e molti problemi, eppure riesce a destreggiarsi tra il lavoro e la famiglia.
Elínborg avvia subito le indagini sulla vita apparentemente tranquilla e irreprensibile del giovane ucciso. Nulla farebbe sospettare una doppia personalità: aveva un buon lavoro, un appartamento arredato con gusto, era in perfetta forma fisica. Dalle indagini intraprese sembra che l’omicidio sia collegato ad una serie di stupri avvenuti in città. Ma poi subentra un’altra scoperta: la misteriosa scomparsa di una diciannovenne, che è svanita nel nulla sei anni prima.
Ma Elínborg ha fiuto e le viene un dubbio: che la chiave del mistero sia sepolta in un piccolo cimitero sul mare, in un villaggio dell’entroterra, dove in passato c’era stato un delitto il cui colpevole non è stato mai trovato. E infatti va a indagare nel passato della vittima proprio in quel piccolo villaggio dell’entroterra, dove scopre una serie di violenze mai denunciate e di terribili silenzi: una verità allucinante, una storia della quale protagoniste sono le numerosissime vittime di soprusi, ma non c’è nessuna traccia dei colpevoli.
L’AUTORE
Arnaldur Indrioason
è nato nel 1961 a Reykjavík, dove ha sempre vissuto. Si è dedicato alla scrittura, sia di romanzi sia di sceneggiature, dopo aver lavorato come giornalista e critico cinematografico per la maggiore testata islandese, il Morgunbladid.

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