La camera chiusa di Maj Sjowall e Per Wahloo

La camera chiusa di Maj Sjowall e Per Wahloo

Un romanzo giallo che parla di due indagini, apparentemente separate, su una serie di rapine in banca, una delle quali finita con la morte di un cliente e il misterioso ritrovamento di un cadavere in una stanza chiusa dall’interno

Il commissario Martin Beck risolve l’enigma della camera chiusa svelando una insospettabile connessione. Il cadavere si trova in una stanza chiusa dall’interno e con le finestre sbarrate; il corpo presenta una ferita da arma da fuoco, ma nessuna traccia della pistola. Il caso sembra davvero irrisolvibile e il più difficile che il commissario sia stato chiamato a risolvere.

Intanto i colleghi della squadra mobile indagano su una serie d rapine in banca, una delle quali finita male con la morte di un cliente. Le due indagini proseguono separate, ma a un certo punto sembrano intrecciarsi.

È una giornata assolata a Stoccolma e in una banca del centro riesce una rapina solitaria. Sembra che l’autore della rapina sia una donna giovane, che fuggendo con il ricco bottino fulmina con un colpo di pistola il solito che cercava di fare l’eroe.

Il procuratore Olsson è sicuro che il colpo sia parte di un elaborato piano criminoso e con questa ipotesi sguinzaglia la squadra speciale. Lo stesso giorno, Martin Beck, appena uscito da una lunga convalescenza, da solo, senza i suoi, inizia a indagare su uno strano fatto: un cadavere rinvenuto in un monolocale, un anziano indigente, una pallottola gli ha spaccato il cuore, la camera è internamente chiusa, e il caso si avvia ad essere frettolosamente archiviato come suicidio; ma l’arma non c’è.

Martin affronta allora l’enigma della camera chiusa. Nessuno crederebbe che la rapina e il cadavere misterioso siano le due facce dello stesso imbroglio. Solo lui e forse perché si sente anch’egli dentro una camera chiusa. Una lettura adatta a chi volesse conoscere cosa sia davvero il poliziesco procedurale e perché Sjowall e Wahloo ne sono considerati il re e la regina.

Ci sono tutti gli ingredienti: il coro rumoroso dei poliziotti, con le loro capricciose personalità; la galleria variegata dei personaggi; la razionalità di un’indagine dalla logica metodica. Ma dominano soprattutto le combinazioni impreviste prodotte dal fattore umano e la capacità del commissario di entrare nel cuore di esistenze quotidiane. E tra le righe, la denuncia sociale della società neocapitalistica svedese di questi celebrati fondatori di un genere, convinti che svaligiare una banca sia un crimine meno grave che fondarla.

Maj Sjowall (1935) e Per Wahloo (1926-1975), compagni nella vita, hanno scritto la serie dei dieci romanzi di Martin Beck, tradotta in una trentina di lingue e soggetto di film e telefilm. Una collaborazione con un fine anche politico: la denuncia della società neocapitalistica svedese.

Lascia un commento