Oggi (vi) cucino io di Renato Brunetta e Fabrizio Nonis

Viaggio nella cucina regionale italiana: ricette, ricordi e varia umanità
Questo libro nasce da una lunghissima amicizia che lega il ministro e Fabrizio Nonis, il cuoco-macellaio amato dalla tv. Il volume propone un viaggio attraverso le Regioni d’Italia, come per conoscere il nostro meraviglioso Paese attraverso la sua cucina, attraverso 250 ricette spiegate in modo semplice, abbinate ai più buoni vini italiani e arricchite dal personalissimo tocco dei due autori. E cucinabili da chiunque.

Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, l’itinerario è orgogliosamente tricolore e a tutto gusto. Le ricette della tradizione italiana, raccontate con cura e passione e arricchite dal “tocco” personale degli autori. Un viaggio sentimentale e gustoso nel Paese più buono del mondo
Due amici con la stessa passione: la cucina. Renato Brunetta (ministro, nelle insolite vesti di cuoco) e Fabrizio Nonis (macellaio-gastronomo noto al pubblico televisivo) raccontano in questo libro una delle ricchezze inesauribili del nostro Paese: il patrimonio della cucina regionale.
Ce n’è per tutti i gusti: dai folpeti alla veneziana alla cassata siciliana, dai canederli tirolesi alla favolosa fiorentina. Sono testimonianze autentiche dei sapori inimitabili delle venti regioni d’Italia, ma anche ricordi di luoghi, sapori, incontri, momenti legati al cibo e ai riti del mangiare insieme.
I diritti d’autore di questo volume sono interamente devoluti dagli autori a favore della cooperativa sociale “Il gabbiano Jonathan” di Fossalta di Portogruaro (VE), che ospita e assiste persone con gravi problemi fisici e/o mentali.
Ascoltiamo l’autore in una veste inedita: come ha imparato a cucinare
“Ho imparato da mia madre, fin da piccolo. Nei lunghi pomeriggi dedicati allostudio, le mie ricreazioni dai libri erano tutte impegnate nel darle una mano in cucina. È da lei che ho appreso i fondamentali della buona tavola, sviluppando a poco a poco una passione che non mi ha più abbandonato. A pensarci bene, il preparare una buona pietanza non è in fondo operazione dissimile dal far politica. Devi essere in pace con te stesso e concepire il tuo lavoro innanzitutto come un gesto di generosità, un dono a chi ti sta intorno. Mettersi al servizio dei tuoi  commensali significa regalar loro la sorpresa di una cosa ben fatta, da condividere in armonia. Per avere successo, però – sia ai fornelli sia rivestendo una carica pubblica – la passione non basta. Occorre avere disciplina, poter vantare una lunga pratica e disporre di una mente organizzata. Una certa dose di coraggio e di fantasia non guasta, ma l’’innovazione non deve mai trascendere nell’’azzardo a tutti i costi. Perché anche i migliori ingredienti, se mescolati in maniera temeraria, si trasformano in piatti indigesti. In cucina e in politica, poi, i tempi sono  fondamentali. Sbagliarli anche di poco significa compromettere il risultato finale. Distrarsi ai fornelli proprio non si può. Il fuoco va tenuto basso e costante e, se proprio devi sfiammare, allora che sia solo per brevi istanti. Non tutto si può programmare e occorre anche essere capaci di far fronte agli imprevisti. Il buon cuoco lo vedi infatti per quello che riesce a tirar su anche con i pochi ingredienti che trova in frigo. È lo stesso in politica: cerchi di ottenere il massimo con le persone, le idee e le circostanze che la vita ti mette a disposizione”.
Renato Brunetta

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