Sotto la nevicata di Caryl Phillips

Keith Gordon, figlio di immigrati delle Indie Occidentali, è dirigente in un ufficio per l’Integrazione razziale di Londra.
Ha una grande aspirazione: diventare scrittore. Alla quale per il momento deve rinunciare perché in un sol colpo si trova sommerso da preoccupazioni di ogni genere. Lavorando come assistente sociale, si occupa in particolare dell’inserimento degli immigrati. Sta proprio attraversando un periodo molto difficile: si è appena separato dalla moglie Annabelle, che pure per sposarlo aveva troncato ogni rapporto con la sua famiglia. Ma oltre che affrontare e risolvere le difficoltà dell’ambiente di lavoro, deve risolvere la sua situazione familiare: scopre che Laurie, la figlia appena diciassettenne, in pieno disagio adolescenziale, è coinvolta in un giro di gang di strada e la moglie gli invia continui messaggi perché è sempre più preoccupata per le amicizie di Laurie.

La sua vita è diventata un caos infernale. Ma non è solo la classica crisi di un uomo di mezz’età, alla quale cerca di reagire vivendo una grande passione per una ragazza polacca. Si riavvicina al padre e questo rapporto interrotto e ripreso lo porta a riflettere sul concetto di identità e di razza. Il rapporto con le sofferenze degli immigrati lo costringe ad accorgersi di quanto certiproblemi ritenuti insormontabili siano relativi di fronte all’orgoglio di appartenenza e all’oscenità del razzismo.
Perché Keith Gordon non vive solo lo scacco esistenziale di un uomo sospeso tra un passato sconosciuto e un futuro fatto solo di incertezze, ma vive soprattutto il disagio di una generazione che sta perdendo se stessa in una città segnata da contraddizioni sociali che rendono quasi impossibile definire la propria identità. Keith Gordon si trova a passare da una vecchia a una nuova immagine di se stesso, con nel cuore la nostalgia struggente della terra d’origine mai visitata.
Un romanzo di grande attualità, che mostra le mille contraddizioni della società multietnica, offrendo uno spaccato dell’Inghilterra contemporanea.
L’AUTORE
Caryl Phillips
è nato il 13 Marzo 1958, sull’isola caraibica di St Kitts. È cresciuto a Leeds, in Inghilterra. È autore di sei romanzi, diversi libri di saggistica e ha scritto per il cinema, teatro, radio e televisione. Gran parte della sua scrittura – sia fiction e non fiction – si è concentrata sulla eredità della tratta atlantica degli schiavi e le sue conseguenze per la diaspora africana. Il passaggio finale (1985), il suo primo romanzo, ha vinto il Malcom X Prize per la letteratura. Il suo secondo romanzo, Lo Stato di Indipendenza (1986), si trova nei Caraibi ed esplora la dipendenza crescente delle isole ‘in America. Higher Ground (1989) si compone di tre racconti che collegano la vita di uno schiavo dell’Africa occidentale, un membro del Black movimento pantera e un soggiorno polacca immigrata in Gran Bretagna del dopoguerra. Cambridge (1991), il suo quarto romanzo, si trova nella prima metà del XIX secolo e dei centri sulle esperienze di un giovane inglese in visita piantagione del padre nei Caraibi. Il libro ha vinto il Writer Domenica tempi Giovani del premio di anno.
Egli è anche il direttore di Stranieri stravagante (1997), una raccolta di scritti di autori britannici nati fuori dalla Gran Bretagna, compreso il lavoro da Ignazio Sancho, Rudyard Kipling, Samuel Selvon e Salman Rushdie, e ha scritto la sceneggiatura per l’adattamento cinematografico di VS Naipaul romanzo The Mystic Masseur, prima proiettato nel 2001.
Ha ricevuto una Guggenheim Foundation Fellowship nel 1992 e un premio Lannan Literary nel 1994. Ha insegnato presso le università in Europa, Africa, Asia, Caraibi e Stati Uniti, dove è stato professore di inglese al College di Amherst, Massachusetts (1994-8). Dal 1998 è professore di inglese e Henry R. Luce, Professore di migrazione e di ordine sociale al Barnard College, Columbia University, New York. Divenne membro della Royal Society of Literature nel 2000.

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