I morsi del buio di Karine Giebel

I morsi del buio di Karine Giebel

Protagonista Lorand, un poliziotto che un bel giorno o una bella notte, non si sa, apre gli occhi e si trova in un luogo sconosciuto, una cella ricavata in un garage

Non ricorda come ci è arrivato. È stato rapito da Lydia, la giovane donna che ha incontrato per strada il giorno prima. Aveva l’auto in panne e lui, da poliziotto coscienzioso ma anche da marito perennemente infedele, l’ha accompagnata a casa sperando in un’avventura galante.

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Olive Kitteridge di Elizabeth Strout

Olive Kitteridge di Elizabeth Strout

Crosby vive in un angolo del continente nordamericano, nel Maine: un luogo senza importanza che tuttavia diviene lo specchio di un mondo più ampio grazie alla sottile lama dello sguardo della Strout

In questo piccolo villaggio affacciato sull’Oceano Atlantico c’è una donna che regge i fili delle storie e delle vite di tutti i suoi concittadini. È Olive Kitteridge, un’insegnante in pensione che, con implacabile intelligenza critica, osserva i segni del tempo moltiplicarsi intorno a lei, tanto che poco o nulla le sfugge dell’animo di chi le sta accanto: un vecchio studente che ha smarrito il desiderio di vivere; Christopher, il figlio, tirannizzato dalla sua sensibilità spietata; un marito, Henry, che nella sua stessa fedeltà al matrimonio scopre una benedizione e una croce.

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Il giorno prima della felicità di Erri De Luca

Il giorno prima della felicità di Erri De Luca

Don Gaetano è uomo tuttofare in un grande caseggiato della Napoli degli anni Cinquanta: è elettricista, muratore, portiere

Cerca di fare tutto quello che riesce a fare per il vivere quotidiano. Da lui impara il giovane chiamato “Smilzo”, un orfano animato da passioni silenziose. Don Gaetano sa leggere nel pensiero della gente e lo Smilzo sa che il suo maestro e compagno riesce a penetrare nel buio o nel fuoco dei suoi sentimenti, delle sue idee e delle sue emozioni.

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Stabat Mater di Tiziano Scarpa

Stabat Mater di Tiziano Scarpa

È notte, l’orfanotrofio è immerso nel sonno. Tutte le ragazze dormono, tranne una

Si chiama Cecilia, ha sedici anni. Di giorno suona il violino in chiesa, dietro la fitta grata che impedisce ai fedeli di vedere il volto delle giovani musiciste. Di notte si sente perduta nel buio fondale della solitudine più assoluta.

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La via del coraggio di Mario Grossi

La via del coraggio di Mario Grossi

C’è una scena del film Barry Lindon che mi torna costantemente alla memoria: un grande campo di battaglia, un enorme prato in discesa da un lato e pianeggiante dall’altro di un colore verde smeraldo, brillante, lucido di rugiada

I due schieramenti nemici si fronteggiano a distanza e le casacche policrome dei soldati risaltano ancora più accese sullo sfondo verde. Le prime file di uno schieramento sono costituite da fucilieri che si stanno preparando alla prima scarica. Dall’altro s’impartisce l’ordine dell’assalto. Un assalto al passo, ordinato per file diritte e compatte. A guidarlo c’è un reggimento scozzese di cornamuse. I musicisti soldati sono armati solo dei loro strumenti, ma avanzano al ritmo della canzone che stanno intonando. Non arretrano, non si fermano, suonano trascinandosi dietro come dei pifferai magici i soldati armati di fucile e baionetta. La prima scarica dei fucilieri nemici è tutta per loro. Sullo schermo i corpi inanimati crollano sul prato verde, scavalcati dai soldati che seguono. Tutta la scena è sottolineata dalle dissonanze delle cornamuse che senza più fiato stridono e si afflosciano seguendo la sorte dei loro padroni. Sembra a prima vista una crudele apocalittica scena utile a dimostrare l’insensatezza della guerra e in parte è così. Ma se si guardano attentamente i volti impassibili e i gesti irrigiditi da un ferreo protocollo dei suonatori di cornamusa si potrà scorgere in quelle maschere pietrificate l’essenza del coraggio.

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La notte ha cambiato rumore di María Dueñas

La notte ha cambiato rumore di María Dueñas

Sira Quiroga è una giovane sarta nella Madrid degli anni Trenta, sta per sposarsi e avviarsi verso un destino sereno

Improvvisamente perde la testa per un imprenditore dal carisma affascinante e, prima che scoppi la Guerra Civile, lascia la Spagna per trasferirsi con lui in Marocco, a Tangeri dove si respira un’atmosfera internazionale, mondana e inebriante. Ma qui si ritrova presto sola, ingannata e piena di debiti. Raggiunto il protettorato spagnolo di Tetuán, con l’aiuto di alcuni improbabili amici Sira riesce ad aprire un atelier di alta moda che, grazie al suo gusto e alla sua forza di volontà, diventa il punto di riferimento per le signore più ricche e influenti della città. Una clientela all’apparenza insospettabile, ma che nasconde dei segreti.

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Accabadora di Michela Murgia

Accabadora di Michela Murgia

Tzia Bonaria e Maria vivono come madre e figlia in un’intesa speciale nata da una scelta consapevole

La vecchia sarta ha visto Maria rubacchiare in un negozio, e siccome nessuno la guardava ha pensato di prenderla con sé, perché ‘le colpe, come le persone, iniziano a esistere se qualcuno se ne accorge”. E adesso avrà molto da insegnare a quella bambina cocciuta e sola: come cucire le asole, come armarsi per le guerre che l’aspettano, come imparare l’umiltà di accogliere sia la vita sia la morte. Perché Maria sia finita a vivere in casa di Bonaria Urrai, è un mistero che a Soreni si fa fatica a comprendere. La vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure è così semplice: Tzia Bonaria ha preso Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno.

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