Una vita sottile di Chiara Gamberale

 Una vita sottile di Chiara Gamberale

”Una vita sottile” di Chiara Gamberale è un’autobiografia senza veli, uno scoprirsi pian piano fino a mostrare tutto di sé, tanto che nell’introduzione dell’edizione tascabile Marsilio, lei stessa scrive che subito dopo la pubblicazione del romanzo voleva che la sua creazione sparisse dalle librerie, troppo sfacciata, troppo ingenua da suscitare persino vergogna. Forse però questa è la reazione immediata che si prova nel momento in cui si condivide la propria esistenza in modo così intimo. Niente di cui preoccuparsi, insomma!

Ma al di là di questi pensieri del tutto normali che l’autrice ha avuto nel rivedersi attraverso le parole del suo libro, c’è un concetto molto importante che risalta, la necessità di raccontarsi senza la paura di rimandare la propria immagine interiore così come lei stessa la viveva in quel momento. È evidente, addentrandosi nel romanzo, che la scrittura per l’autrice è fonte di salvezza, è il posto in cui perdersi e ritrovarsi, esplosione di sentimenti che altrimenti andrebbero repressi fino a farla implodere.

Le voci di Nike di Silvia M. Damiani

 Le voci di Nike di Silvia M. Damiani

Primo movimento Allegro maestoso

Il romanzo racconta la storia della Principessa Nike, figlia del Re Malesius e della Regina Amelia. Si apre con un prologo che, grazie alla buona trama circolare del racconto, chiarisce ogni dubbio del lettore. La storia inizia con i funerali dell’adorato zio della piccola Nike, il fiero Nabil, che si rivelerà presto il più pericoloso nemico della famiglia reale. Proprio per fuggire dalle grinfie dei perfidi aguzzini di Nabil che la protagonista de ”Le voci di Nike” comprenderà il mistero che l’accompagna da sempre e per sempre.

Compravendita immobiliare a cura di Mariagrazia Monegat e Augusto Cirla

 Compravendita immobiliare a cura di Mariagrazia Monegat e Augusto Cirla

Una Guida per l’acquisto della casa

Tante utili informazioni per il migliore acquisto dell’abitazione sono state inserite nella nuova pubblicazione edita da Ipsoa, guide giuridiche Itinera, realizzata dagli avv. Mariagrazia Monegat e dall’avv. Augusto Cirla.

Il volume tratta con un approccio sistematico e un taglio assertivo e multidisciplinare tutti gli aspetti relativi all’istituto della compravendita immobiliare: dalle trattative precontrattuali al contratto definitivo; dai rimedi contro le patologie e i vizi del contratto ai diversi modi di acquisto (ad esempio, l’acquisto in condominio, di beni immobili in costruzione, all’asta, di immobile occupato o di beni in regime di edilizia residenziale pubblica). Arricchiscono e completano l’opera ”Case history”, clausole contrattuali, citazioni giurisprudenziali e un dettagliato indice analitico. Compravendita immobiliare fa parte della nuovissima Collana itinera, che sviluppa, in chiave multidisciplinare, tutti gli ambiti settoriali del diritto. Ciascun titolo è affidato a Studi e Professionisti leader dei diversi settori, che garantiscono un approccio operativo e una trattazione multidisciplinare: ogni argomento è, infatti, affidato ad un pool di autori con differenti competenze (avvocati, commercialisti, notai).

Caos calmo di Sandro Veronesi

 Caos calmo di Sandro Veronesi

Pietro, un uomo di quarant’anni, ha un lavoro che lo vede impegnato in un network televisivo con un ruolo dirigenziale, una moglie bellissima innamorata di lui e una bambina di dieci anni che lo adora. Mentre salva la vita ad una sconosciuta che sta annegando, perde la moglie che a casa viene colta da un aneurisma

Ogni legame con la realtà buona viene spezzato e lui si trova solo a prendersi cura della figlia, che diventa l’unico scopo della sua vita. Pietro viene colto da una calma apparente, ma dentro di lui è il caos: trascorre ogni istante delle sue giornate davanti alla scuola di sua figlia, dapprima in auto, poi seduto su una panchina ad aspettare che esca, per salutarla con la mano durante la ricreazione, quando la bimba si affaccia alla finestra per guardarlo.

”Sentire che stai male mi toglie il respiro” di Alessandra Galdiero

 ”Sentire che stai male mi toglie il respiro” di Alessandra Galdiero

Andrea, protagonista di ”Sentire che stai male mi toglie il respiro”, ripercorre un amore giunto dolorosamente al suo capolinea

Una storia che egli stesso è costretto a troncare per l’incapacità di Erika, la sua donna, di arrendersi all’evidenza di un amore che non c’è più. Andrea non riesce a darsi pace e nel disperato tentativo di dare un’ultima chance alla sua storia d’amore con Erika, le toglie la vita, quasi senza accorgersene. Da questo momento il protagonista di ”Sentire che stai male mi toglie il respiro” entra in un vortice di emozioni troppo forti per essere controllate. Tra cronache quotidiane, simboli che hanno perduto il loro significato e riflessioni sull’animo umano, Andrea si aggira tra le strade di una Napoli che si presenta caotica, stupenda, faticosa e insuperabile.

Ogni cosa alla sua stagione di Enzo Bianchi

 Ogni cosa alla sua stagione di Enzo Bianchi

”Ora che avverto quotidianamente l’incedere della vecchiaia, la memoria mi riporta sovente ai luoghi in cui ho vissuto… ” dice Enzo Bianchi che parte con cuore, testa e memoria, alla ricerca di tutti i luoghi che hanno suscitato in lui affetti e sentimenti, dove ha trascorso l’infanzia o che ha raggiunto viaggiando

E noi partiamo con lui. Quelli che visitiamo sono angoli di mondo ma anche luoghi della vita e dell’anima. Sono il Monferrato con le sue colline, i bric, il paese con la sua comunità, le usanze, i proverbi, l’esistenza grama, la fatica e i momenti di forte e gratuita solidarietà. Sono via Po a Torino, l’università, i portici con i caffè all’aperto. Sono anche la più lontana Santorini con la sua luce impareggiabile e l’occhio puntato sul Mediterraneo. Sono la cella del monaco, un luogo da dove osservare il mondo, dove diventare consapevoli delle gioie e delle sofferenze e dove prendono forma le parole con cui narrare qualcosa della vita. Un luogo in cui si ripropone sovente la domanda: che ne è di noi? Perché questo viaggio, naturalmente, è anche un viaggio nel tempo, un viaggio nella vita che scorre, nei giorni di un uomo e in quelli delle stagioni.

L’umiliazione di Philip Roth

 L’umiliazione di Philip Roth

Tutto è finito per Simon Axler. Simon, uno dei più grandi attori teatrali della sua generazione, ha superato i sessant’anni e ha perso la sua magia, il suo talento e la sua sicurezza

Quando sale sul palcoscenico si sente un pazzo e si vede un idiota. La sua fiducia nelle proprie capacità è evaporata; s’immagina che la gente rida di lui; non riesce più a fingere di essere qualcun altro. “E scomparso qualcosa di fondamentale”. La moglie se n’è andata, il pubblico l’ha abbandonato, il suo agente non sa come convincerlo a tornare in scena.

Che la festa cominci di Niccolò Ammaniti

 Che la festa cominci di Niccolò Ammaniti

Nel cuore di Roma, il palazzinaro Sasà Chiatti organizza nella sua nuova residenza di Villa Ada una festa che dovrà essere ricordata come il più grande evento mondano nella storia della nostra Repubblica

Tra cuochi bulgari, battitori neri reclutati alla stazione Termini, chirurghi estetici, attricette, calciatori, tigri, elefanti, il grande evento vedrà il noto scrittore Fabrizio Ciba e le Belve di Abaddon, una sgangherata setta satanica di Oriolo Romano, inghiottiti in un’avventura dove eroi e comparse daranno vita a una grandiosa e scatenata commedia umana. La comicità di Ammaniti sa cogliere i vizi e le poche virtù della nostra epoca. E nel sorriso che non abbandona nel corso di tutta la lettura annegano ideali e sentimenti. E soli, alla fine, galleggiano i resti di una civiltà fatua e sfiancata. Incapace di prendere sul serio anche la propria rovina.

Se niente importa. Perché mangiamo gli animali? di Jonathan Safran Foer

Se niente importa. Perché mangiamo gli animali? di Jonathan Safran Foer

Jonathan Safran Foer, da piccolo, trascorreva il sabato e la domenica con sua nonna

Quando arrivava, lei lo sollevava per aria stringendolo in un forte abbraccio, e lo stesso faceva quando andava via. E non solo per affetto, ma anche per la preoccupazione di sapere che il nipote avesse mangiato a sufficienza. È la preoccupazione di chi è quasi morto di fame durante la guerra, ma è stato capace di rifiutare della carne di maiale che l’avrebbe tenuto in vita, perché non era cibo kosher, perché “se niente importa, non c’è niente da salvare”. Il cibo per lei non è solo cibo, è “terrore, dignità, gratitudine, vendetta, gioia, umiliazione, religione, storia e, ovviamente, amore”. Quando diventa padre, Foer ripensa a questo insegnamento e inizia a interrogarsi su cosa sia la carne, perché nutrire suo figlio non è come nutrire se stesso, è più importante.