”Vita e Svita” è la testimonianza di una donna, Belit, che quando viene a conoscenza del proprio male inizia una vera e propria battaglia non solo contro ”il suo male” ma anche contro il sistema di speculazione al quale una parte della medicina aderisce.
Un sistema dove il paziente diventa una ”Non persona”, uno strumento di guadagno e arricchimento economico non professionale e neppure umano e sociale. Ma ”Vita e Svita” non è solo una denuncia. Vuole essere anche un ringraziamento all’altra gran parte della Medicina e della Ricerca che studia il male, combatte assieme ai malati le loro battaglie, dà sollievo al loro dolore e li aiuta a non sentirsi soli.