La sonata a Kreutzer di Lev Tolstòj

Durante un viaggio in treno, fra le persone che condividono la carrozza s’instaura una conversazione sul concetto del matrimonio.

Ad un certo punto s’inserisce nella conversazione un uomo che all’inizio si era tenuto in disparte, ma poi interviene esprimendo un’opinione diversa sul tema in discussione. Per lui l’amore, quello vero e duraturo, non esiste. E racconta la sua storia.

E’ un proprietario terriero benestante e colto, che si era sposato con una donna che credeva di amare perché stanco della sua dissoluta vita da scapolo schiavo della sensualità. Egli vedeva in lei la salvezza, ma non riesce a stabilire con la moglie quel rapporto che avrebbe voluto: non c’è affinità fra loro due, ma molta freddezza, anche nei momenti di intimità, al punto che egli considera i loro freddi amplessi sporchi e meschini. Anche se da quei freddi amplessi nasce un figlio.

Quando sua moglie assume un violinista che la accompagni mentre suona il pianoforte, egli ne è felice perché lei finalmente ha trovato nella musica qualcosa che le piace, ma nello stesso tempo lui comincia ad esserne geloso. Tanto geloso che, dopo aver trascorso un po’ di tempo lontano, decide ad un certo punto di tornare a casa, dove trova la moglie e il violinista insieme al pianoforte.

Basta questo per convincerlo dell’infedeltà di sua moglie, anche perché lei si mostra apertamente seccata del suo ritorno. Ma non solo: lo tormenta quella musica, la sonata a Kreutzer, una sonata per violino e pianoforte che ha un particolare ritmo sensuale e passionale. E per quella musica così travolgente perde la testa e la uccide. Fugge allora dalla città, lasciando il bambino a sua sorella. Ma è disperato, al punto che perfino allo sconosciuto compagno di viaggio chiede perdono, sperando nella sua comprensione.

Un breve romanzo drammatico che dimostra come si possa giungere alla follia e all’omicidio non per amore, ma per una passionalità decisamente autodistruttiva.

L’AUTORE
Lev Nikolaevicc Tolstòj (Jasnaja Poljana, 1828 – Astapovo, 1910) tra i più grandi scrittori russi, è autore di innumerevoli opere, tra cui i mastodontici romanzi Guerra e pace, Anna Karenina e Resurrezione, annoverati tra i maggiori capolavori della letteratura di tutti i tempi. Divorato da tensioni etiche e religiose, si chiuse nella sua tenuta di campagna dove, già acclamatissimo artista, si dedicò al miglioramento delle condizioni di vita dei suoi contadini.

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