Malastagione di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli

In un piccolo paese dell’Appennino tosco-emiliano, Casedisopra, il vecchio Adùmas se ne sta appostato nel bosco di castagni in attesa della preda. Adùmas è un montanaro con un nome da romanzo, perché il padre, appassionato dei Tre moschettieri, lo ha chiamato come l’autore, Alessandro Dumas. Adùmas non è un bracconiere di professione, ma ogni tanto gli piace andare nel bosco con la doppietta. Al crepuscolo, Adùmas vede poco lontano un cinghiale con un piede umano tra le fauci. I paesani non gli credono, convinti che il vecchio abbia bevuto, ma gli crede Marco Gherardini, che per la sua passione per gli animali e la vita nei boschi è soprannominato Poiana.

Marco Gherardini, ispettore della Forestale, anche se molto giovane, sa bene quanti segreti possa nascondere quella terra sotto i castagni e comincia subito a indagare attorno al caso del cadavere privo di un piede che forse giace in mezzo al bosco, perché anche un Forestale può occuparsi di delitti, quando il crimine avviene nei suoi territori. Ma scopre subito relazioni e affari poco leciti tra i notabili del luogo: un impresario edile, un ex sindaco che ora possiede un’agenzia immobiliare e un maresciallo dei carabinieri. Senza contare l’incendio che divampa qualche giorno dopo: un disastro che sembra provocato ad arte per cancellare qualche traccia…

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