Il cortocircuito di Ilaria Cavo

Storie di ordinaria ingiustizia

Al di là di ogni polemica politica o no, gli errori giudiziari in Italia sono ormai un fatto di costume. O di malcostume? In realtà la ”malagiustizia” è direttamente proporzionale alla mal’aria che si respira in questo Belpaese invidiato da tutto il mondo ma coperto di fango da storie di ordinaria ingiustizia. Parliamo di casi assurdi, di vite stritolate dai meccanismi giudiziari, di banali equivoci con conseguenze tragiche per le vite di tanti. Di persone che, nella maggior parte dei casi, per la lentezza della burocrazia italiana, subiscono un calvario di anni alla fine dei quali in molti casi vengono riconosciuti innocenti.

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Ognuno muore solo di Hans Fallada

“Ognuno muore solo” è un romanzo sulla resistenza. Un romanzo sulla resistenza e sulla disperazione.

Siamo a Berlino nel 1940. Al numero 55 della Jablonskistrasse la postina consegna ai Quangel, una modesta famiglia operaia, la lettera che comunica la morte in guerra del loro unico figlio, morte da eroe per il ”Führer e per il suo popolo”. La notizia scatena nel cuore di Otto e Anna Quangel un dolore indicibile, ma anche la ribellione e il desiderio di fare qualcosa, sfidando il terrore nazionalsocialista con l’arma del coraggio e della speranza, dopo aver appreso la terribile notizia della morte in guerra del loro unico figlio.

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Con occhi di bambina di Ania Goledzinowska

Alla ricerca dell’innocenza perduta

È la storia vera di Ania, una ragazza polacca che arriva in Italia con una valigia carica di sogni. Perché Ania cerca l’amore, la felicità, la gioia di vivere che è la componente principale del suo carattere anche nei momenti più bui della sua sfortunata vita. Ecco perché Ania lascia la Polonia e viene in Italia: per realizzare i suoi sogni. Ma il suo sogno di vivere in un castello incantato svanisce di fronte alle dure prove che l’attendono.

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Una volta nella vita di Danielle Steel

Una volta nella vita di Danielle Steel

Nello sguardo di Daphne si celano dei segreti che nessuno avrebbe conosciuto. Lei stessa forse avrebbe continuato a cancellarli dalla memoria se un incidente non l’avesse costretta in un letto d’ospedale. Daphne ha un terribile vuoto mentale, immagini del suo passato sconvolgente scorrono crudeli e implacabili: un incendio, la drammatica morte fra le fiamme del marito e della figlia, la seconda gravidanza, un figlio nato nel dolore, dopo la morte del padre e della sorellina, e ancor più dolorosamente colpito dalla sordità. E poi un nuovo amore riaccende la speranza, ma si rivela subito un’illusione che le spezza il cuore. Sono ancora giorni terribili e Daphne ricade nell’angoscia e nella confusione mentale. Ma ora accanto al suo letto c’è un uomo che l’assiste amorevolmente. Perché? Una risposta che riaccende il destino di Daphne proprio quando il buio più intenso sembra travolgerlo.

Un amore appassionato, un libro appassionante. Da leggere.

Forse mi uccideranno domani di Ingrid Betancourt

Forse mi uccideranno domani di Ingrid Betancourt

Il coraggio di una donna in lotta contro la corruzione del suo paese

Ingrid, nata in Colombia in una famiglia facoltosa, vive un’infanzia felice a Parigi, dove conosce personaggi famosi: Gabriel Garcìa Màrquez e Pablo Neruda, ad esempio. Si sposa con un diplomatico francese e mette al mondo due bei bambini. Una vita normale e serena, con non pochi privilegi, dunque, alla quale però rinuncia e decide di tornare in Colombia per quella che ritiene una missione: aiutare il suo popolo giunto all’estremo delle forze a causa di politici corrotti, legati a potenti e pericolosi narcotrafficanti.

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Ho dovuto uccidere di Nima Zamar

Ho dovuto uccidere di Nima Zamar

Un’agente del Mossad infiltrata tra i combattenti palestinesi si racconta

Nima è un’ebrea francese. A trent’anni, dopo la morte della madre, decide di dare una svolta decisiva alla sua vita. Parte per Israele e viene reclutata dai servi segreti. Segue un addestramento durissimo, durante il quale impara ad annullare se stessa per diventare un soldato spietato, capace di uccidere chiunque e in qualsiasi circostanza. Nima lavora per dieci anni in Medio Oriente come infiltrata tra i terroristi arabi che deve smascherare e annientare. A poco a poco Nima diventa un robot insensibile al dolore e ai rimorsi. Ma ad un certo punto qualcosa dentro di lei si spezza e la spinge a ribellarsi a quella logica assurda e crudele.

La storia di Nima è un potente grido d’accusa contro una guerra mai dichiarata di cui non si conosce ancora la fine.

Diario 1941-1943 di Etty Hillesum

Diario 1941-1943 di Etty Hillesum
Un mondo “altro” è possibile

Dall’inferno dell’Olocausto una donna grida il suo desiderio di vita e di felicità

Nata ad Amsterdam nel 1914 in una famiglia della media borghesia ebraica, Etty comincia a scrivere il suo diario a ventisette anni, mentre in tutta l’Europa infuria la follia delle persecuzioni e delle deportazioni di massa. Le sue memorie riflettono lo spirito luminoso, forte e appassionato di una donna coraggiosa. E così, se nei mille soprusi quotidiani e nelle crescenti limitazioni causate dai nazisti Etty percepisce l’avvicinarsi inarrestabile di una tragica fine, è proprio nelle pieghe di questo dramma che decide di amare, di crescere, di approfondire la conoscenza di se stessa e degli altri, di essere felice. Rinchiusa nel 1942 in un campo di smistamento di Westerbork, senza mai sentirsi rassegnata, disperata e sconfitta, troverà la morte un anno dopo Auschwitz, lasciando questo documento prezioso, toccante, sconvolgente.

Il volume è stato pubblicato in occasione del progetto culturale Etty Hillesum. Diario 1941-1943. Un mondo “altro” è possibile, Roma, 19 gennaio – 26 febbraio 2002.

Fonte: lafeltrinelli.it