Le benevole di Jonathan Littell

Maximilian Aue vive e lavora nel Nord della Francia, ma è nato in Alsazia da madre francese e padre tedesco.
Dirige sotto falso nome una fabbrica di merletti, svolgendo il suo lavoro con quella precisione ed efficienza che sono peculiari del suo carattere. Per precisione ed efficienza, peraltro, si era distinto anche negli anni del nazismo, quando fra il 1937 e il 1945 aveva fatto carriera nelle SS in Germania. Era entrato a far parte del corpo speciale di Hitler per caso: fermato dalla polizia dopo un incontro omosessuale, aveva accettato di arruolarsi per evitare la denuncia. Nel 1941 Maximilian è sul fronte orientale, dove partecipa al genocidio di ebrei, zingari e comunisti.

Viene poi trasferito nel Caucaso e successivamente a Stalingrado nel periodo in cui la città è accerchiata dall’Armata rossa. Gravemente ferito, sopravvive per miracolo. Rientrato in Germania, dopo la sconfitta del nazismo, Max si salva per la sua conoscenza della lingua francese: infatti, assumendo l’identità di un francese deportato in Germania, riesce a fuggire e torna in Francia, dove ha trascorso la sua infanzia e dove lavora sotto falso nome come dirigente di una fabbrica di merletti. Parla molto bene la lingua materna e, durante il caos del dopoguerra, racconta tranquillamente in francese il suo passato da ufficiale delle SS. Purtroppo non c’è rimorso nelle descrizioni delle atrocità che hanno caratterizzato il periodo nazista, forse il periodo più nero nella storia dell’umanità.
Gli orrori del nazismo raccontati in prima persona da un ufficiale delle SS, dalla campagna di Russia allo sterminio degli ebrei. Il libro è diventato un bestseller da 600000 copie, coronato dal Grand Prix du roman dell’Académie française e dal Prix Goncourt 2006.
L’AUTORE
Jonathan Littell (New York, 1967)
è uno scrittore statunitense naturalizzato francese e vive a Barcellona. Dopo aver trascorso tre anni all’Università di Yale, parte per i Balcani dove si impegna in azioni umanitarie con la ONG Action contre la faim per cui lavorerà sette anni. Lavora principalmente in Bosnia, Afghanistan e Congo, ma abbandona tutto per dedicarsi alla scrittura. Il suo primo romanzo Le benevole (Einaudi 2007), ha ottenuto due importanti riconoscimenti letterari: il Grand Prix du Roman de l’Académie Française e il Prix Goncourt 2006.

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