Il muro invisibile di Harry Bernstein

Harry è un ragazzino di quattro anni, il più piccolo di cinque fratelli. Il padre è un ebreo immigrato dalla Polonia. Lavora alle manifatture tessili, ma sperpera il suo guadagno al pub, mentre la madre ricorre a mille espedienti per tirare avanti. La famiglia abita in una cittadina industriale del nord dell’Inghilterra, in una povera casa che si allinea con altre simili su una strada di ciottoli. Una strada divisa in due da un muro invisibile: gli ebrei da una parte, i cristiani dall’altra. Si fronteggiano due mondi con usanze, credenze, pregiudizi diversi ma che vivono la stessa realtà, quella della miseria.

La Prima guerra mondiale cambia per sempre la vita della famiglia e quella della strada. Lily, la sorella maggiore di Harry, vince con il massimo dei voti una borsa di studio per la Grammar School, ma il padre la obbliga a lavorare alle manifatture. Ma Lily s’innamora di Arthur, un ragazzo cristiano, e alla fine della guerra per questo amore Lily ha la forza di ribellarsi. Solo così, aiutata da Harry, riesce a sfuggire a un destino segnato. E il figlio nato da questa unione negata apre una crepa in quel muro invisibile che per anni aveva separato due mondi diversi eppure tanto simili: nella gioia e nel dolore, nella miseria e nelle avversità.

L’AUTORE
Nato nel 1910 ed emigrato con la famiglia negli Stati Uniti dopo la Grande guerra, Harry Bernstein ha scritto per tutta la vita. Prima di andare in pensione, a sessantadue anni, ha collaborato come giornalista freelance con vari giornali, tra cui «Newsweek», e ha lavorato per alcune case di produzione cinematografiche. Poi, a novantatré anni, dopo la morte della moglie Ruby, si è dedicato alla stesura del suo primo libro, Il muro invisibile (Piemme, 2007), seguito da Il sogno infinito (Piemme, 2008). La sua toccante storia ha commosso e conquistato sia il pubblico che la critica, che l’ha subito acclamato come una delle sorprese letterarie degli ultimi anni.

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