Alla mia Sinistra di Federico Rampini

Lettera aperta a tutti quelli che vogliono sognare insieme a me.
Federico Rampini fotografa in questo saggio la situazione politica dell’Italia dai primi anni del 2000. Sono anni in cui molti economisti e intellettuali di sinistra, tra cui lo stesso Rampini, hanno dato il via ad una nuova corrente di pensiero con un modello di sviluppo innovativo.

Sognavano, in sintesi, un nuovo modello di sviluppo, che si riallacciava, in realtà, ad alcune delle idee che storicamente erano state di destra e basato su una concezione del mercato quale sinonimo di progresso e del liberismo come via primaria di sviluppo. Ma la crisi del 2008 ha affondato l’idea di un progetto fondato appunto più sull’ideologia che sulla concretezza di una sua possibile realizzazione.
Peraltro la bolla finanziaria non solo ha infranto il sogno di un liberismo progressista, ma ha colpito solo le fasce medio-basse della popolazione, facendo crollare il sogno di un clima politico ed economico migliore. Secondo Federico Rampini ora il mondo occidentale deve ritornare a un ideale di sinistra più tradizionale, appoggiando una società con un welfare forte, con l’attenzione ai temi dell’ambiente e dell’energia.
Il modello è lo stesso seguito dal Brasile di Lula e, in parte, dall’America di Obama. Un modello che prevede crescita economica e integrazione sociale, consumo sostenibile e forti investimenti dello Stato in ricerca e sviluppo. In questo saggio Rampini ci spiega perché lui stesso, dopo l’illusione degli anni 2000, è ritornato di sinistra e perché ha cambiato idea. Nello stesso tempo indica la strada più giusta, secondo lui, per formare una società e più sana, per evitare un lento declino.
L’AUTORE
Federico Rampini
è autore di numerosi saggi, tra cui Le paure dell’America (Laterza 2003), Tutti gli uomini del presidente. Bush e la nuova destra americana (Carocci 2004), San Francisco-Milano (Laterza 2004); con Mondadori, Il secolo cinese (2005), L¿impero di Cindia (2006), L¿ombra di Mao (2006), La speranza indiana (2007), Slow Economy (2009), Occidente estremo (2010); e con Carlo De Benedetti e Francesco Daveri, Centomila punture di spillo (2008). Nel 2005 ha vinto il premio Luigi Barzini per il giornalismo e nel 2006 il premio Saint Vincent.

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