Uno studio in nero di Ellery Queen

Ellery Queen è un giovane studente quando viene avviato dal padre alla carriera di investigatore.
La vicenda narrata ne ”Lo studio in nero” ha inizio quando il celebre scrittore-detective Ellery Queen riceve un pacchetto anonimo nel quale trova un manoscritto ingiallito redatto da un certo dottor John H. Watson. Ellery non avrebbe tempo di dare un’occhiata a quel manoscritto, seppur autentico, perché dovrebbe consegnare il suo nuovo romanzo molto in fretta, secondo un vincolante contratto editoriale.

Ma preso da una curiosità più forte di lui, mette da parte gli impegni di lavoro e comincia a sfogliare il manoscritto, che lo affascina fin dalle prime righe: è la storia che racconta tutte le peripezie che ha dovuto affrontare il celeberrimo Sherlock Holmes per dare un nome e un volto al famoso e pur ancora sconosciuto Jack lo Squartatore. Il manoscritto contiene il resoconto di un’indagine che il grande Sherlock non era riuscito a portare a termine ed ora quel manoscritto che arriva a Ellery Queen è come una sfida, o un invito, a continuare lui le indagini.
Ellery accetta la sfida-invito a concludere l’indagine iniziata dal suo illustre predecessore per smascherare finalmente il criminale più famoso della storia, il killer mito simbolo della pericolosità e crudeltà dell’individuo..
E infatti riprende e insegue le vicende di Holmes impegnato nella ricerca e nella cattura del pericolosissimo Jack. Ne viene fuori un appassionante giallo d’autore, un raro gioiello di narrativa storico-poliziesca per i più appassionati di gialli, pubblicato nel 1966.
L’AUTORE
Ellery Queen
è lo pseudonimo dei due cugini scrittori Frederic Dannay (1905-1982) e Manfred B. Lee (1905-1971), riconosciuti come due degli autori più significativi della letteratura contemporanea e indiscussi maestri dei “misteri della camera chiusa”; ma è anche il nome del loro celebre eroe, il giallista-detective creato nel 1929.

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