Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry

Un pilota è costretto ad atterrare nel deserto del Sahara a causa di un guasto del suo aereo.
Si ritrova da solo nella vastità sabbiosa del deserto, a mille miglia da una qualsiasi regione abitata. E ad un tratto, nel silenzio totale, assoluto, sente accanto a sé una strana vocetta di bambino: “Mi disegni, per favore, una pecora?” Il ragazzino è un piccolo principe che ha abbandonato il pianeta sul quale è nato, uno spazio appena più grande di una casa, e vaga per gli spazi, incontrando personaggi strani che rappresentano i vari aspetti dell’animo umano.

Il pilota capisce che il bambino è un piccolo principe proveniente da un altro pianeta e, per farlo contento, comincia a disegnare varie pecore. Ma il bambino si arrabbia, discute con il pilota perché non gli piacciono quei disegni e allora disegna lui una scatola con dei buchi, all’interno dei quali si trova la pecora, secondo lui. Il piccolo principe è soddisfatto e alla fine della discussione racconta la sua storia.
Il piccolo principe vive su un asteroide poco più grande di una casa, che ha tre vulcani, uno dei quali è spento, e una rosa molto bella, ma anche molto vanitosa. Il principe descrive i vulcani e la magnifica rosa che illumina il suo piccolissimo pianeta. Poi visita la Terra, dove trova tanti roseti e se ne meraviglia, perché pensava che la sua rosa fosse l’unica di tutto l’universo. Infine incontra ed addomestica una volpe che gli spiega che la sua rosa è speciale perché è l’unica che egli ami.
Il pilota ripara finalmente il suo aereo e scopre che anche il piccolo principe deve tornare alla sua casa. È passato un anno dall’inizio del suo avventuroso viaggio alla scoperta di altri mondi. E anche il piccolo principe deve ritornare al suo asteroide nella stessa notte.
Per tornare al suo pianeta si fa mordere da un serpente che aveva incontrato appena sceso sulla terra. L’aviatore subito dopo riparte e torna a casa e ogni volta che guarda le stelle pensa al piccolo principe e sorride.
Nel racconto sono trattati temi importanti: l’amicizia, l’amore e il senso della vita, come vivere d’amore, come sapersi donare all’amore. Valori che oggi sono andati perduti, perché oggi il mondo non ha più senso di responsabilità e di comunicazione. Un racconto quasi fiaba che vuole essere un messaggio: se si riuscisse a tenere sempre presente quello che resta, migliorerebbe certamente la qualità della vita affettiva e sociale.
L’AUTORE
Antoine Saint-Exupéry
nasce a Lione nel 1900 in una famiglia dell’aristocrazia francese di provincia. A 4 anni rimane orfano del padre, ma trascorre con le sorelle e il fratello un’infanzia serena e con la madre mantiene un rapporto molto stretto. Nel collegio dei gesuiti di Sainte-Crois a Le Mans soffre per la disciplina rigida di tipo militare. Diventa malinconico e solitario, nel 1912 sale per la prima volta sull’aereo del futuro asso dell’aviazione francese nella prima guerra mondiale, Jules Védrines. A Parigi conclude gli studi superiori dopo la morte del fratello François, ama la meccanica e la filosofia, disegna modellini di aerei e frequenta gli ambienti letterari della capitale. Dopo non essere riuscito ad entrare all’Accademia navale, frequenta la facoltà di architettura. Conseguito il brevetto di pilota civile e militare, dopo un incidente, fa solo il pilota civile. In Africa la vita da pilota è intensa, di notte scrive. Nel 1926 pubblica il suo primo libro Volo di notte, scrive prefazioni e reportage per i giornali Paris soir da corrispondente a Mosca. Nel 1935 tenta di battere il record di volo Parigi-Saigon, ma nel deserto della Libia in un atterraggio di fortuna si salva per miracolo. Nel 1938 torna in Europa, ormai famoso, riceve la Legione d’Onore, le sue scoperte scientifiche sono significative nell’ambito della navigazione aerea. Compie missioni pericolose durante la seconda guerra mondiale, nel 1942 fugge in America in esilio, dopo la firma del trattato tra la Francia del maresciallo Pétain e la Germania di Hitler. In America vive con i diritti d’autore di Terra degli uomini, proclamato il libro dell’anno. Quando l’attacco a Pearl Harbour provoca la mobilitazione generale, lascia New York, dove ha scritto il suo capolavoro Il piccolo principe e si arruola per partire in Nord Africa. Nel 1944 durante una missione di volo nella regione di Grenoble, di lui non si è saputo più niente. La sua ultima opera ”Cittadella” esce postuma. Del pilota Antoine de Saint-Exupéry non si è trovata traccia, sino alla primavera del 2004, quando sono stati riconosciuti i resti del suo aereo al largo di Marsiglia.

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