L’onore d’Italia di Alfio Caruso

Uno splendido saggio con il quale l’autore Alfio Caruso ci rivela una pagina drammatica della travagliata storia della nostra Italia, trascinata nella guerra d’Africa dall’ossessione di un ”irrinunciabile posto al sole” che spinse Mussolini in un’avventura che l’Italia non era in grado di affrontare.

La guerra, infatti, si concluse tragicamente ad El Alamein e in questo libro viene descritta con ricchezza di particolari. Il saggio pubblicato dall’Editore Longanesi ci presenta, in tutta la sua crudele realtà, la guerra dei nostri militari in Nord Africa, dei ragazzi dell’Ariete, della Trento, della Folgore, della Trieste, della Littorio, della Bologna, della Brescia, della Pavia, del 4° e del 50° stormo d’assalto.

Ragazzi mandati al massacro privi di tutto: di equipaggiamenti, armamenti, rifornimenti adeguati ad una guerra nel deserto percorso a piedi. L’Italia non aveva le armi adatte ad affrontare un’avventura così ardua. Anche i nostri carri armati erano soltanto scatole di latta. E così il sacrificio di migliaia di uomini fu del tutto inutile.

Oltretutto, una formidabile catena di spionaggio vanificava le azioni eroiche dei nostri militari, che pure davano ogni giorno prova di un coraggio inaudito e purtroppo non riconosciuto dalle ricostruzioni ufficiali. Bersaglieri, parà, fantaccini, genieri, aviatori hanno scritto gloriose pagine di sacrificio nonostante un regime che li aveva abbandonati nel deserto, allo sbaraglio, alla mercé di un nemico meglio armato e meglio diretto a livello di Stato Maggiore.

Caruso punta il dito anche sulla nostra Marina, che trasmetteva agli inglesi informazioni precise sulle rotte delle nostre navi dei rifornimenti. Atrocità, follie, malvagità, incapacità di condurre una strategia bellica secondo precisi programmi organizzativi, non ancora del tutto venute alla luce, ma resta la testimonianza, il valore e il ricordo sempre vivo dei nostri militari, la dignità e il senso del dovere con cui gli uomini della Folgore, dell’Ariete, della Trento di tante altre Divisioni seppero affrontare il loro destino per amore di un’Italia mal guidata.

Anche se ignorati, gli italiani morirono con onore, spesso in silenzio in quelle buche che divennero le loro tombe. E Rommel: un successo rubato mediante una straordinaria operazione di spionaggio condotta dal maggiore dei carabinieri Manfredi Talamo, in seguito fucilato alle Fosse Ardeatine. A El Alamein quei ragazzi ebbero la consapevolezza della realtà, di una situazione degenerata in un massacro. Fu questo il motivo che spinse gran parte dei pochi ragazzi della Folgore che riuscirono a sopravvivere ad arruolarsi con gli anglo-americani, dopo l’8 settembre.

Una dolorosa e tragica pagina della storia italiana, scritta con il sangue dei nostri ragazzi valorosi, ma sfortunati, protagonisti di un sacrificio eroico ma inutile. È il ricordo di quei ragazzi che è impresso sul monumento del Sacrario: ”“Mancò la fortuna, non il valore”. Grazie ad Alfio Caruso per averci illuminato ancora una volta su eventi che hanno segnato il cammino del nostro Paese.

L’AUTORE
Alfio Caruso
, nato a Catania nel 1950, è autore di sette romanzi, thriller politici e di mafia: Tutto a posto (1991), I penitenti (1993), Il gioco grande (1994), Affari riservati (1995), L’uomo senza storia (2006), Willy Melodia (2008), L’arte di una vita inutile (2010) e di due saggi di sport con Giovanni Arpino. Presso Salani è apparso Breve storia d’Italia. A Italiani dovete morire sono stati attribuiti il Premio Hemingway e il Premio Acqui Storia. Con l’Editore Longanesi ha pubblicato ”L’onore d’Italia”.

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