L’arte della gioia di Goliarda Sapienza

Protagonista a tutto campo di questo romanzo è Modesta, una donna siciliana, piena di vita, immorale, una donna che racchiude in sé sensualità e intelligenza ma soprattutto ”l’arte della gioia”.
Una donna che si chiama Modesta, ma della quale non si conosce il cognome. Neppure lei lo conosce e a chi glielo chiede risponde che ha visto suo padre una volta sola e in quell’unico incontro lui l’ha violentata. Aveva solo quattro o cinque anni. Modesta vive in una casa povera con la madre e una sorellina mongoloide. Ma dopo l’incendio della casa e la morte della madre e della sorellina, va a vivere in convento, dove trova l’affetto e la protezione della madre superiora, che purtroppo muore e Modesta deve lasciare il convento.

Ma fa bene le sue scelte Modesta: va a vivere in un palazzo di nobili, quello dei Brandiforti, che l’apprezzano per il suo enorme talento e la sua intelligenza fino a permetterle di controllare i cordoni della borsa di casa. Modesta non si ferma davanti a nulla per ottenere quello che vuole: agi e ricchezza e sicurezza di vita ed entrare a pieno diritto nella sfera aristocratica del luogo. Fino al punto che sposa il principe Brandiforti, da relegato in stanze chiuse perché nato con la sindrome di Down. Un sacrificio che fa volentieri pur di diventare principessa, ma continuando a sedurre uomini e donne di ogni tipo. E il problema dell’erede lo risolve a modo suo: trova un uomo di bello e nobile aspetto che le insegna l’amore e le procura l’erede. Il futuro della stirpe è assicurato!!!
Modesta vuole tutto e per ottenerlo è aperta a qualunque esperienza: vuole l’amore e non fa differenza tra uomo o donna. Si concede perfino amori più o meno incestuosi. Vuole tutto ma non solo amare; poiché è anche molto intelligente vuole anche imparare molto, ampliare il mondo del suo modesto sapere. Vuole anche studiare, cavalcare e andare in moto, sparare e nuotare, fumare la pipa e tagliarsi i capelli: passa ore sui libri, legge romanzi, poesie, saggi.
Modesta nasce il primo gennaio del 1900. Calcolando gli anni sull’età di Modesta, questo romanzo fa rivivere le vicende del ‘900: la prima guerra mondiale, il socialismo, il primo fascismo, le azioni degli squadristi, ancora la guerra, l’arresto e il confino per Modesta. Ma lei affronta tutto a testa alta. Ancora affascinante a sessant’anni, quando è già nonna da un pezzo, è ancora al centro della famiglia allargata e ancora pronta a dare e a cogliere anche un nuovo amore alla sua età.
L’AUTRICE
Goliarda Sapienza (1924-1996)
nacque a Catania da famiglia socialista rivoluzionaria. A partire dai sedici anni visse a Roma, dove studiò all’Accademia di Arte Drammatica. Negli anni Cinquanta e Sessanta recitò come attrice di teatro e di cinema lavorando, tra gli altri, con Luchino Visconti (in Senso), Alessandro Blasetti e Citto Maselli. Al suo primo romanzo, Lettera aperta (1967), seguirono Il filo di mezzogiorno (1969), L’Università di Rebibbia (1983), Le certezze del dubbio (1987) e, postumi, L’arte della gioia (Stampa Alternativa 1998 e Einaudi 2008) e i racconti Il destino coatto (2002).
Goliarda Sapienza è morta prima di riuscire a vedere pubblicato il romanzo per il quale aveva lavorato dieci anni. In Francia (dove il libro è stato pubblicato prima che in Italia) si è parlato di Modesta come della ‘Gattoparda’. In effetti ne ”L’arte della gioia” c’è veramente qualcosa dell’atmosfera del romanzo di Lampedusa: un inizio travolgente e il fascino della protagonista che conquista il lettore dall’inizio alla fine.

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