La vita accanto di Mariapia Veladiano

Rebecca è una bambina brutta, è nata irreparabilmente brutta. E sua madre non l’accetta.
Dopo il parto non l’ha mai presa in braccio, non l’ha mai coccolata e suo padre non ha neppure tentato di svegliare in lei l’amor di madre che ogni mamma custodisce nel suo cuore. Del resto neppure lui ama quella sfortunata bambina che sembra uno scherzo crudele della natura. Di lei si prende cura zia Erminia, una donna tanto bella quanto generosa, che prova per la bambina un grande affetto. Purtroppo, però, sotto quell’apparenza gioiosa nasconde un mistero. Chi ama veramente Rebecca è la tata Maddalena.

Rebecca è una bambina dolce, è grata a quelli che le vogliono bene, è educata, ringrazia per i regali che sono proprio quelli adatti a lei, è sempre felice se le viene fatta una proposta, non chiede attenzioni o coccole. Deo gratias, è una bambina sana e intelligente, che vede, osserva, indaga, ascolta, percepisce.
È molto intuitiva e in ogni inflessione di voce di chi le vive accanto, nell’espressione del viso, in ogni gesto incontrollato, in ogni silenzio breve o lungo, teme di ascoltare qualcosa che confermi quello che sa già: che cioè la sua vita è una vera disgrazia.
E in cuor suo ha una speranza: che qualcuno la perdoni per la sua bruttezza, almeno per pietà. Ma cosa c’è da perdonare a questa piccola, indifesa creatura? È stata la fatalità o il destino o uno scherzo della natura far venire al mondo una bambina nata solo per soffrire e sentirsi umiliata per essere diversa.
Ma c’è qualcosa che compensa la sua infelicità. Rebecca è brutta, ma ha un dono: le mani perfette e un grande talento per il pianoforte. E quando per caso incontra la ”vecchia signora” De Lellis, una celebre musicista che da anni vive isolata in casa, Rebecca vede con uno sguardo nuovo la sua vita e la storia di dolore che segna la sua famiglia, ma prova nel contempo la sensazione meravigliosa di una vita possibile. Perché Rebecca è dotata di una bellezza diversa, invisibile e profonda.
Ci fa piacere chiudere questa recensione con le parole di Lara Crinò, ”il venerdì di Repubblica”: ”Questa è un’opera matura, sapiente, memorabile per la sagacia che ostenta nel trovare uno sbocco coerente a tante biografie intrecciate, e per l’altezza che attinge nel narrare la catastrofe, la tragedia e il miracolo. Ma il libro non è la storia di una donna brutta che diventa bella. Bensì di una donna che, dal mondo dove tutti, compresa lei, la sentono come brutta, si costruisce un mondo su misura, dove tutto viene ricalibrato. Perfino la coppia. Perfino la maternità”.
L’AUTORE
Mariapia Veladiano,
vicentina, è laureata in Filosofia e Teologia. Insegna Lettere. Collabora con la rivista ”Il Regno”. La vita accanto è il suo primo romanzo, vincitore del Premio Calvino 2010.

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