Bruciata viva di Suad

Bruciata viva di Suad

Vittima della legge degli uomini

Suad nasce in Cisgiordania. Ancora giovanissima, quasi adolescente, impara a sue spese che la vita delle figlie non conta niente. Quel che conta è l’onore della famiglia. Per sua disgrazia a diciassette anni s’innamora e resta incinta senza essere sposata. E fu la sua condanna. Il padre emette un verdetto orribile: il disonore si lava solo con la morte. E così un giorno, mentre Suad sta facendo il bucato in cortile, il cognato le getta addosso della benzina e le dà fuoco. Suad riporta dolorosissime ustioni di terzo grado, ma riesce a sopravvivere e a fuggire in Europa. Subisce 27 interventi chirurgici e ora vive con il volto coperto da una maschera per proteggere la sua identità.

Con il racconto della sua vita infelice Suad ha voluto far conoscere al mondo il barbaro orrore di cui è stata vittima. È un omaggio alle tante donne innocenti crudelmente ferite e assassinate ogni anno nel suo Paese.

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