Cosa mangia il pollo che mangi? di Giada Saint Amour di Chanaz

Cosa mangia il pollo che mangi? di Giada Saint Amour di Chanaz

Dal mercato globale al buon cibo locale. Conoscere, scegliere, costruire nuove economie a partire dall’alimentazione

Una bella tavola imbandita: pronta per noi, per placare la nostra fame e soddisfare i piaceri del nostro palato. 
Ma prima di attaccare la portata che fuma nel nostro piatto proviamo a farci qualche domanda: 
”Che cosa ha mangiato il pollo che stiamo per gustare in punta di forchetta? 
Come sono stati coltivati i fagioli della zuppa? 
Da dove vengono le banane del trionfo di frutta? 
Quanti chilometri hanno fatto per giungere fino a noi? 
Chi ha prodotto il dolce, acquistato direttamente al supermercato? Con quali materie prime? 

Cosa mangia il pollo che mangi?

Domande che aiutano a ricostruire la storia del nostro cibo, spesso snaturato, contaminato, avvelenato e “addizionato” dalle esigenze commerciali dell’agroindustria e della grande distribuzione organizzata. 

Il percorso degli alimenti – dalla terra, al supermercato, al piatto, al bidone della spazzatura – ci aiuta a capire come il mangiare sia divenuto un atto meccanico e inconsapevole di cui dobbiamo riappropriarci. 



Coltivare un piccolo orto, far crescere erbe aromatiche sul proprio balcone, mangiare meno carne, imparare a cucinare e a produrre da sé, acquistare da produttori locali a cui possiamo stringere la mano, prestare attenzione alla riduzione dei rifiuti e degli imballaggi: gesti concreti che possono migliorare il sapore dei nostri cibi, giovare alla nostra salute fisica, rinsaldare rapporti comunitari e dare nuova vita alle economie locali.

L’AUTORE
Giada Saint Amour di Chanaz ha conseguito nel 2010 a Firenze un dottorato di ricerca sull’evoluzione dei  rapporti tra cibo, agricoltura e città. Scrive regolarmente  su questi temi per diverse riviste, oltre a tenere lezioni e seminari. Anima inoltre a Roma un centro di documentazione ed una scuola di cucina popolare, convinta che mangiare sia un atto agricolo, un legame con Madre Terra, e che la cucina sia un atto conviviale e creativo.  

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